La giocatrice che ogni allenatore vorrebbe avere per capacità tecniche, caratteriali ed umane. Giuditta Lualdi sta per iniziare con rinnovato entusiasmo la terza stagione con la maglia della Uyba, la squadra dei suoi sogni, come confidò quando arrivò a Busto.

Il suo obiettivo sarà quello di fare ancora meglio, come è riuscita a fare già nello scorso campionato, rispetto a quello d’esordio, portando la percentuale di attacchi vincenti dal 44,8% al 48,1% ed aumentando la media punti fatti-set giocati passata da 0,42 a 1,46. Giuditta Lualdi riparte da una stagione che l’ha vista in campo 26 volte con 226 punti e 13 ace.

LA CARRIERA

Il cammino di Giuditta Lualdi nei campionati Senior inizia nel 2011 a Castellanza nel campionato regionale di Serie D. La stagione successiva la vede vestire la maglia dello Junior Casale Monferrato in Serie B2 il primo anno e in Serie B1 il secondo. L’ascesa prosegue nella stagione 2014-2015: ingaggiata da Bolzano per la Serie A2, vince la Coppa Italia preparando così lo sbarco in Serie A1 che avviene nel 2015-2016 a Montichiari dove resta per due stagioni.

Giuditta torna in A2 nel 2017 a Chieri e ci resta anche nei successivi tre campionati: due giocati col San Giovanni in Marignano e uno con la Futura Volley Giovani. Nell’estate del 2022 arriva la chiamata della Uyba e da lì inizia una avventura che proseguirà anche nell’imminente campionato.

«In seconda superiore, 12-13 anni fa, avevo confidato ad una mia cara amica di avere come sogno quello di giocare nella squadra di Busto Arsizio, l’allora Yamamay. Ora che è ufficiale mi ha chiamata e mi ha detto: hai realizzato il tuo desiderio. Non posso descrivere come mi possa sentire. Ho sempre sognato di vestire questa maglia e giocare in questo palazzetto. Ho sempre lottato per dimostrare di poter essere una giocatrice di alto livello per la categoria e questo è stato costantemente un grande stimolo per me. Credo molto nella beneficenza, non perché faccia figo farla, ma perché mi fa sentire bene come persona: dobbiamo cercare di vivere sempre al meglio quello che la vita attorno ci dà, valorizzandolo, piuttosto che andare sempre a cercare il bello altrove».